La pernacchia d’oro
Il segretario regionale del PD Domenico De Santis revoca la tessera di Fabiano Amati adducendo motivi di indegnità politica. Ma De Santis è anche la stessa persona che quando a Canosa si è celebrato il Congresso, violando quasi tutto lo Statuto del PD, era distratto o forse dormiva. 
Da quanto apprendiamo dai giornali di martedì 25 febbraio, il segretario regionale del Pd Domenico De Santis ha annullato, con un suo atto, l’iscrizione al Partito democratico di Fabiano Amati, noto uomo politico dalla formidabile carriera, già esponente di Azione ma che già da tempo meditava di tornare a casa. La richiesta di adesione era stata formalizzata alle 22 del 19 febbraio al circolo di Fasano Centro, e Fabiano Amati aveva dichiarato:
“Mi sono iscritto al Pd nelle forme aperte consentite dallo Statuto, perché non ho nulla da negoziare in cambio. Anzi. Di solito chi ritorna, si iscrive dopo aver negoziato di persona qualcosa di concreto e promettente per la propria carriera. Io non ho chiesto nulla in cambio e nemmeno la ricandidatura nelle liste del Pd. L’ho fatto perché ho maturato l’idea, come ho detto subito dopo le ultime Europee, che le posizioni di una cultura europeista, liberale e democratica possono avere casa nel Pd guidato da Schlein”. La risposta del segretario regionale arrivata qualche giorno dopo è stata quantomeno tranchant:
“Le notizie su un possibile rientro di Amati nel Pd sono destituite di fondamento. L’assessore Amati risulta allo stato un esponente di altra forza politica e fino a pochi mesi fa era commissario della stessa. Chi fa parte o ha fatto parte di altri partiti, civiche o gruppi consiliari diversi dal nostro non può essere iscritto al Pd per i due anni successivi, saremo inflessibili su questo e anche sulle incompatibilità etiche e sui contributi al Partito. Amati non potrà nemmeno essere candidato nelle nostre liste sia per ragioni statutarie che politiche”. Se esistesse un premio Pernacchia d’oro, il segretario Domenico De Santis di sicuro lo vincerebbe. E’ vero che nello Statuto del Pd c’è una norma antitrasformisti che impedisce a persone che hanno militato o che si sono candidati in altre liste o che rappresentano nelle assemblee elettive altri partiti, di non potersi tesserare nel Pd. Eppure il Pd è il partito più ricco di trasformisti di varia ed eterogenea natura che ci sia. Il salto della quaglia è un esercizio frequente da quelle parti. In Puglia, poi, il problema è di natura sistemica, considerato che il comandante in capo, il Grande Cacicco, è egli stesso un non iscritto che per rafforzare la sua compagine personale, spazia nel reclutamento dalle ali estreme a quelle centrali senza mai andare troppo per il sottile, imbarcando tutto ciò che ne viene. Tant’è che quella disposizione dello Statuto nazionale così netta sul tesseramento, nell’assimilarla in quello regionale ha subito qualche variazione: il limite dei due anni di cui parla De Santis. una sorta di purgatorio per il figliol prodigo, che potrà far ritorno alla casa del padre, ma dovrà attendere un pochino l’uccisione del vitello grasso.
E’ vero anche, però, che quella norma non si declina come pretende De Santis, nel senso che la procedura prevista non ammette l’intervento del segretario regionale come ultimo giudice sulla tesserabilità o meno di un facente richiesta. Questa funzione, secondo i regolamenti del Pd, viene svolta da un organo collegiale, nella fattispecie il Direttivo di Circolo, e non monocratico come il segretario. Nel caso di Amati dovrebbe essere quello di Fasano Centro.
E poi ci sarebbe da farsi una domanda atroce sul De Santis Savonarola che invoca perfino inflessibilità in maniera così draconiana da fare spavento sui trascorsi politici di chi vorrebbe tesserarsi. Sa qualcosa di quanto accaduto quasi due mesi fa a Canosa? Perché se ipotizzassimo che il contatto con il trasformista gli dà una qualche reazione allergica, allora farebbe bene a non rispondere mai agli inviti di chi lo vorrebbe da queste parti. Il locale circolo ne è così pieno da fargli rischiare uno shock anafilattico.
Infatti, con la collaborazione attiva di un intero vertice provinciale, nel Pd locale è passata quasi un’intera lista civica, candidata tra l’altro alle precedenti amministrative. Ed hanno preso la tessera del Pd, senza aspettare i fatidici due anni, almeno tre consiglieri comunali in carica eletti in altra lista contraria al Pd. Per non parlare di rinforzi arrivati perfino dal Centrodestra, del quale il più rappresentativo è un consigliere doppiolavorista, che al Comune rappresenta una lista che sostiene l’attuale amministrazione di destra ed in Provincia BAT, invece, quella del presidente Bernardo Lodispoto, che sarebbe, così dicono, di centrosinistra.
Questa condizione, che forse al segretario regionale del Pd farebbe gelare il sangue nelle vene, visto l’improvviso impeto regolatorio che lo ha colto, tra i vertici provinciali non solo non fa sobbalzare alcuno sulla poltrona, ma viene addirittura benedetta.
Nell’attesa che il De Santis ne venga reso edotto, sostengo che se un partito si ritiene popolare, o aspirante tale, prima ancora che democratico, con tutto ciò che ne consegue, non può far strame o dare interpretazioni particolari di regole che al contrario dovrebbero essere generali. Così come non può essere indulgente con se stesso quando predica inflessibilità e rigore verso altri. Le regole valse per il povero Fabiano Amati fino allo sputtanamento, non possono poi risultare inapplicabili per altri. Almeno fino a quando non si insegue una sorta di primato della regola rispetto all’arbitrio. Al Partito democratico nessuno impone norme così rigide e selettive, ma se le sono dati da soli per rappresentare una sorta di virtù, di diversità rispetto ad altri che di regole manco ne hanno. Ma la regola, come si è visto, può essere un problema, può rappresentare un’arma a doppio taglio, e quando la si invoca in maniera così solenne, senza avere un trascorso così limpido e cristallino, si rischia di fare la figura del maggiore candidato al premio della Pernacchia d’oro.
Sabino Saccinto Vers. pdf 
Pubblicato il 24/09/2025 h 11:32:44
Modificato il 24/09/2025 h 11:53:46
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