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La sfida del futuro: le energie da fonti rinnovabili


Giorgio Ambrosoli
Ci scrive Axel (un utente che non vuole venga svelato il suo vero nome) che risponde al vice-sindaco Caracciolo in merito alle di lui posizioni sulla centrale termoelettrica di Contrada Tufarelle. Cui prodest? La paura, il dubbio che serpeggia, è quello di una trasformazione, così come avvenuto a Massafra, in mero inceneritore di CDR, oltre ad essere un impianto funzionale alla SOLVIC per bruciare sansa esausta.
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Rammento che dietro queste discussioni c’è un ragionamento estrinsecato da eminenti rappresentanti della nostra amministrazione comunale così sintetizzabile: l’inceneritore serve perché ci permetterebbe di delocalizzare il sansificio. Il calore che esso produce potrebbe alimentare le serre, inoltre l’Acquedotto Pugliese costruirebbe un depuratore che potrebbe permetterci di recuperare acqua per irrigazione da depositare nelle cave non ancora trasformate in discariche. E sono tante. Quindi le stesse non potrebbero essere usate per discariche di rifiuti urbani, ci sarebbe l’acqua e non si sono mai viste discariche immerse, o quantomeno non sarebbero legali. Avremmo così risolto, grazie ad un inceneritore a biomasse, l’emergenza rifiuti.
Sembra una scena di un film dei fratelli Cohen, ma non lo è. E’ l’estrema sintesi di quanto afferma l’assessore all’Ambiente del Comune di Canosa di Puglia


Questa è la sfida che i nostri amministratori più lungimiranti hanno deciso di affrontare per il bene dei cittadini definiti “immemori e smemorati” e per gli ambientalisti “…..che non riescono a guardare al di là del proprio naso vivendo di pregiudizi e preconcetti”, ebbene coloro o colui che “si occupa dei problemi della Polis” prospettano per il bene della collettività una “soluzione chiara ed inequivocabile” : Canosa ha bisogno della Centrale a biomasse – nuovo sinonimo opportunamente creato al posto di termovalorizzatore che spesso gli “ambientalisti prevenuti” hanno assimilato ai termini di inceneritore, cancro valorizzatore, tumorificio ecc.
Quale presunzione ed arroganza, disprezzo delle opinioni altrui, della volontà popolare avverso tali impianti espressa in passato dalla maggioranza dei cittadini ed “elettori” di Canosa, quale indifferenza ai sondaggi di Canosaweb trasuda nell’accorato articolo di colui “che si occupa dei problemi della Polis”, presunzione che si evince sin dal titolo dello scritto “Centrale termoelettrica: facciamo chiarezza”, ma chiarezza o velata minaccia? Non si comprende la voluta analogia tra la necessità dell’impianto a biomasse e le discariche di rifiuti urbani esaurite di Andria o in via di esaurimento di Trani, quasi a voler scegliere il male minore in una prossima ed imminente (“tempo sei mesi” a detta dell’amministratore) emergenza rifiuti sulla scia di quella campana che minaccerebbe o meglio vedrebbe come soluzione l’utilizzo delle nostre cave canosine, giungendo alla conclusione che “....chi vuole il bene del nostro Paese” deve essere favorevole all’inceneritore…pardon Centrale a biomasse.
Soluzione, questa, dettata dalla necessità (per chi???) di delocalizzare il sansificio maleodorante e l’impianto di acque reflue in zona contrada Tufarelle dove i nostri amministratori, dal punto di vista ambientale, “…non hanno mai abbassato la guardia” grazie ai tanti studi commissionati, puntando sulle energie alternative quali eolico, solare, fonti rinnovabili ( infatti numerose sono le iniziative promosse…forse stiamo parlando di una altra città????).
I nostri lungimiranti amministratori “….non nascondono la testa sotto la sabbia come gli struzzi” , “..aprono gli occhi e spalancano le orecchie accettando le sfide del futuro” puntando sulle energie alternative cosa che si concretizza sposando a pieno l’iniziativa privata dell’inceneritore a biomasse, commissionando studi di fattibilità del progetto in zona Tufarelle, studi all’ENEA dai quali si estrapola una rassicurevole “..mancanza di allarme ambientale” sottacendo che lo stesso ente, dichiara nello studio prodotto, che: i dati posti alla sua attenzione sono alquanto lacunosi –monitoraggio su solo sette pozzi contro i venti/venticinque auspicabili; i dati non sono recenti ed espletati dalla stessa ditta proprietaria delle discariche, in definitiva uno studio abbisognevole di approfondimento come risulta dall’ Intervento dell’ENEA al tavolo Tecnico per “il coordinamento e l’integrazione delle attività di monitoraggio e controllo e controllo ambientale in Contrada Tufarelle” (incontro del 14.12.2009)

ENEA così si pronuncia: “..gli studi fino ad oggi effettuati sono stati condotti in maniera tale da risultare, a nostro giudizio, insufficienti per poter pronunciare un giudizio definitivo sulla situazione ambientale della Contrada Tufarelle”. )

Ma dove sono le iniziative a favore di insediamenti di fonti energetiche alternative pulite quali eolico, solare ecc.? Certo è che con le centrali a biomasse non si persegue tale obiettivo, né tantomeno si risolve l’annoso problema dei rifiuti urbani, infatti a detta di colui che dovrebbe reggere i destini della nostra città, tempo sei mesi e ci troveremo in piena emergenza rifiuti visto l’esaurirsi della discarica RSU di Trani; si risolve solo il problema di un imprenditore che ormai ha bisogni di spazi, volumetrie più grandi e di ammodernare, trasformare il suo impianto obsoleto da tempo sottoposto all’attenzione del N.O.E e della magistratura ridislocandolo opportunamente per chiudere con successo il ciclo, ovvero incenerire sansa esausta e altri materiali assimilabili alle biomasse ( non sottovalutiamo un successivo utilizzo, previa autorizzazione di CDR), stoccando le enormi quantità di ceneri altamente nocive derivanti dal processo, nelle cave di zona Tufarelle, tutto questo per massimizzare il profitto, incamerando anche gli enormi incentivi statali dei Certificati Verdi ……ma questi sono solo “..cattivi pensieri di qualche ambientalista malpensante che ha la testa rivolta all’indietro e non guarda al futuro”.
Gli esempi brillanti da emulare di Vedelago con il riciclaggio al 90% dei rifiuti e le reali scelte di energia pulita e verde le lasciamo agli amministratori del Nord… loro sì che sono rimasti indietro !!!!

Gli impianti a biomasse, come l’ecomostro tanto voluto a Canosa con potenza di 49,5 MW e con fabbisogno dichiarato annuo di 103.000 Tonnellate, in un contesto socio-economico come quello canosino non hanno ragion d’esistere, visto il territorio povero di biomassa ( ci vorrebbero le foreste scandinave).
Infatti la sola sansa esausta prodotta in concomitanza della campagna olearia, non raggiungerebbe le percentuali designate dal progetto pari al 70% del totale, così come evidenzia lo studio commissionato all’ENEA, inoltre il residuo 30% di biomasse vergini indicato nel progetto come cippato e/o biotriturato di legno, non sarebbe disponibile a filiera corta esclusivamente per tale impianto, tantomeno sussiste chiarezza sull’utilizzo esclusivo di biomasse vergini, mancando, nel progetto presentato i codici CER dei rifiuti che intende avviare a combustione nell’impianto in oggetto”. ( Relazione ENEA). Non c’è da preoccuparsi perché il progetto presentato, modificato ecc. è lungimirante in quanto prevede una torre di lavaggio finale avente lo scopo di eliminare gli inquinanti acidi normalmente non presenti nelle biomasse vergini.
Le centrali a biomasse hanno una sola esigenza, come ogni altro inceneritore più bruciano più denaro fanno guadagnare ai loro proprietari e questo è il motivo per cui, dopo una fase iniziale, mediamente cinque anni, il 90% delle centrali a biomasse vengono opportunamente e legalmente (previa autorizzazione) riconvertite in un classico inceneritore a CDR…. perfetto alla bisogna sarebbe (ma solo per i malpensanti e prevenuti) il Combustibile Derivato da Rifiuti del costruendo impianto CDR nei pressi di Cerignola di Borgo Mezzanone!!!!!!!!
Soprattutto in epoca di emergenza rifiuti (vedi la passata crisi campana) l’iter autorizzativo da biomassa a Cdr potrebbe costituire l’estrema ratio attuabile, l’esempio del termovalorizzatore a biomasse di Massafra, autorizzato a bruciare CDR napoletano, parla da solo!!!
Quali garanzie, quindi, offrono tali impianti a biomassa di non conversione a CDR se lo stesso legislatore corre in soccorso della lobby degli inceneritoristi i quali, poverini, incontrano difficoltà a reperire la mole di biomasse da bruciare motu perpetuo negli impianti? Infatti la legge prevede l’impiego di CDR, a condizione che gli stessi impianti utilizzino contemporaneamente biomassa reale ( condizione attuabile con semplice iter autorizzativo di ampliamento per impianti con potenza uguale o superiore a 50MW). Tanti sono gli esempi, non ultimo l’impianto di Massafra.

Per fortuna colui “che si occupa dei problemi della Polis” si dichiara disponibile a cambiare opinione di fronte all’interesse della città…. Se questa affermazione fosse vera, basterebbe ascoltare le innumerevoli testimonianze dei concittadini amministrati, basterebbe rileggere i numerosissimi post contrari inseriti nel forum di Canosaweb, i sondaggi, le opinioni…gli studi prodotti non solo dai cittadini “immemori e smemorati” e dagli ambientalisti “con pregiudizi e preconcetti”, ma soprattutto le centinaia di pubblicazioni presenti sul Web, sulle riviste specializzate prodotte da emeriti scienziati e studiosi che unanimi dicono NO!!! agli inceneritore di qualunque tipo. Se poi avesse ancora dei dubbi basterebbe attuare il “principio del buon padre di famiglia”, il comune buon senso o almeno nutrire un ragionevole dubbio sulla non pericolosità di tali impianti e infine basterebbe guardare negli occhi i suoi figli, i suoi nipoti per i quali si augura possano vivere a Canosa, per unirsi (anche lui) alla disperata, accorata volontà di tutti coloro che amano la nostra città e vogliono continuare a viverci, espressa fermamente con la seguente frase: “…non abbiamo bisogno dell’inceneritore, non lo vogliamo”.

“…sine ira et studio” (senza ira e con imparzialità alcuna)

Con stima Axel

questa è la mia opinione e di “..noi” ( volutamente scritto in minuscolo ) scevra da ogni strumentalizzazione politica dell’ambiente.

Pubblicato il 08.01.10 h 13:15
Modificato il 06.01.10 h 13:15

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