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Fantapolitica vers. 3 Una nuova strada che collegherà la Zona 167 con la S.S. 93 finanziata con i fondi PIRP. Una pratica non proprio lineare in cui emergono presunte irregolarità e autentiche illogicità. Sullo sfondo il modo di gestire la Cosa Pubblica da parte di Francè.
Fantapolitica vers. 3
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Fantapolitica vers. 3 Pregiatissima prof.ssa Barbanente, mi chiamo Saccinto Sabino e dirigo un blog di informazione politica locale. Recentemente mi sono imbattuto in una pratica che Lei ha curato e che ha riguardato il Comune di Canosa di P., il quale ha chiesto di finanziare, con i fondi PIRP, una strada di nuova costruzione piuttosto che il recupero di alloggi popolari. Mi sono permesso di sottoporle alcuni quesiti a cui, se vorrà, potrà darmi risposta rimandando la mail all’indirizzo da cui è partita.

Con la Deliberazione n. 613 del 29 marzo 2011, la Regione Puglia ha autorizzato deroghe in materia paesaggistica al Comune di Canosa di P. per la realizzazione di un’opera stradale che dovrà collegare la Zona 167 alla S.S. 93. Da quanto è riportato in delibera, l’opera rientra tra quelle finanziate dal PIRP. Considerato che al Comune di Canosa di P. spetterebbero 3 milioni di Euro, sa dirmi se è al corrente della spesa presunta che il Comune dovrà sostenere per la sola viabilità?

Ho notato che nella documentazione agli atti della sopraccitata delibera e trasmessa dal Comune di Canosa, mancherebbe l’Allegato B, cioè quello in cui è riportato il calcolo sommario della spesa ed il quadro tecnico economico. Come mai non l’ha richiesto? Sarebbe stato determinante per sapere, ad esempio, l’importo presuntivo dei lavori e verificare se è congruo con la totalità degli interventi programmati in Zona 167.

In un comunicato stampa del 22 maggio 2007 del Comune di Canosa di Puglia è scritto che i 3 milioni della Regione Puglia servirebbero a recuperare 105 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica e a costruirne 8 di nuovi, mentre la viabilità, il verde, la fogna bianca e la pubblica illuminazione sarebbero a carico del Comune. Non le pare che le ultime delibere regionali si stiano orientando in direzione esattamente opposta rispetto al programma originario del Comune di Canosa? Pensa ancora, alla luce di queste nuove, che il Comune sia meritorio di quei finanziamenti e che non sarebbe opportuno sottoporre nuovamente la pratica alla Commissione di valutazione del PIRP?

In un punto della delibera n. 613 è dichiarato che è giunta agli atti la relazione paesaggistica. Saprebbe dirmi da chi è stata firmata?

E’ scritto anche in delibera che la nuova opera ricadrebbe interamente nell’area perimetrata dal PIRP, ma immagino abbia avuto modo di constatare che quella zona è completamente destinata ad uso agricolo, al momento, e lo era già quando il PIRP fu approvato, tanto che il Comune ha dovuto operare espropri di terreni coltivati. Si è trattato di un errore di trascrizione?

Ringraziandola anticipatamente, la saluto.

Sabino Saccinto



Questo il testo di una mail inviata all’indirizzo istituzionale dell’assessore Barbanente il 15 maggio u.s. Non è giunta alcun tipo di risposta. Non è la prima volta che Dueparole.eu si imbatte in situazioni di questo tipo. I fatti sembrano seguire lo stesso canovaccio: si scoprono stranezze che riguardano quasi sempre il sindaco di Canosa di Puglia e l’assessore regionale all’Assetto del Territorio, si riportano sul blog, si manda una mail di chiarimento in Regione e la cosa si chiude là, perché in Regione non hanno l’abitudine di rispondere né di chiarire, a loro i blogger non sono affatto simpatici. Ecco i fatti.

Ai tempi della guerra fredda, in Russia circolava una barzelletta, raccontava di un banchetto tenuto dal presidente degli Stati Uniti in occasione della visita di Stato del suo omologo russo, e, ai complimenti del secondo, l’americano rispondeva: “vieni con me, la vedi quella piazza? Ebbene, grazie a qualche economia siamo riusciti ad organizzare questa bella festa”. Quando poi è toccato al russo ricambiare la cortesia, lo stesso, prodigandosi per una festa ancora più sontuosa di quella dell’americano, alla meraviglia del secondo rispondeva: “affacciamoci a quella finestra. Lo vedi quel fiume? Ebbene, lì ci doveva essere un ponte”.
La barzelletta russa calza perfettamente alla storia che sto per raccontare, non è così divertente, ma rivela nel dettaglio quali sono i meccanismi che il potere utilizza nel rimestare tra le carte e portare a compimento realizzazioni che non hanno nulla a che vedere con gli alti principi che le hanno ispirate. Il caso dei finanziamenti per il PIRP in Zona 167 è emblematico dei sotterfugi e delle furbizie che animano una certa classe dirigente, sempre abilissima nel coprirsi e nel non farsi troppo male, con trasversalità spesso sconvolgenti.
Il tutto nasce da una Delibera di Giunta regionale, la n. 613 del 29 marzo 2011, un fatto innocuo, se si vuole, ma degno di insospettire alquanto. Si tratta di una richiesta di deroga alle prescrizioni di base del P.U.T.T./P (il piano paesaggistico comunale) per la realizzazione di “opera pubblica relativa alla nuova viabilità di collegamento fra Canosa Alta e via Barletta”, il tutto rientrante nel cosiddetto P.I.R.P. (Piano Integrato di Riqualificazione delle Periferie). Come possa c’entrare una strada non interna alla Zona 167, che servirà semplicemente ad alleggerire il traffico su una parallela tra l’altro nemmeno interessata al programma di riqualificazione, con investimenti che dovrebbero servire a migliorare essenzialmente le condizioni di vita in punti degradati della città, non è chiaro, si sfiora l’arcano se si ripercorre l’intera storia del P.I.R.P., ma conviene farlo.

Il 29 giugno del 2006 appare, sul BURP n. 81, il Bando di gara per l’accesso ai finanziamenti del P.I.R.P. Prevede una scadenza di 180 giorni per la presentazione delle domande. Sono importanti le finalità, che, seppur scritte in perfetto burocratese, animano principi importanti. Il punto 1.1 recita: i “PIRP sono finalizzati alla rigenerazione delle periferie urbane, siano essi luoghi fisicamente esterni o interni alla città consolidata, resi marginali dai processi di sviluppo insediativo contemporanei e afflitti da gravi problemi di degrado fisico, sociale ed economico. Essi rappresentano parte della politica di pianificazione urbanistica concertata adottata dalla Regione per il sostegno alla riqualificazione urbana e il rilancio dell’Edilizia Residenziale Pubblica. Per i quartieri siti ai margini geografici della città, i PIRP dovranno prevedere interventi atti a ricongiungerli alla città consolidata sia attraverso la realizzazione di infrastrutture materiali, sia attraverso il supporto alla promozione e al rafforzamento di relazioni immateriali.” Bravi, verrebbe da dire. Continua con un programma non meno ambizioso esposto al punto 1.2 dove gli “interventi di rigenerazione delle periferie urbane includono la riqualificazione dell’ambiente costruito (attraverso il risanamento edilizio e degli spazi pubblici), la riorganizzazione dell’assetto urbanistico (attraverso il recupero e/o la realizzazione di urbanizzazioni primarie e secondarie integrate alla residenza e alle altre attività di servizio), il miglioramento della qualità ambientale, la promozione dell’occupazione e dell’iniziativa imprenditoriale locale, il contrasto all’esclusione sociale.” Ma non finisce qui perché il punto 1.4 è addirittura fantascientifico: i “PIRP promuovono la rigenerazione ecologica della città, prevedendo azioni atte a garantire il risparmio dell’uso di risorse naturali, in particolare del suolo, dell’energia e dell’acqua, il riuso delle aree dimesse, la soluzione di situazioni abitative di incompatibilità ambientale dovuta alla prossimità di impianti produttivi inquinanti o a rischio incidente rilevante, la previsione di percorsi per la mobilità ciclabile e di aree pedonali, la ripermeabilizzazione del suolo urbano affidata anche alla diffusione di infrastrutture ecologiche.”
In fatto di localizzazione, sempre nel bando è previsto al punto 2.3 che non “sono ammesse proposte di PIRP che comportano varianti urbanistiche di aree a destinazione agricola (comunque definite negli strumenti urbanistici comunali) finalizzate all’insediamento di edilizia residenziale o che riguardano in prevalenza aree non edificate”.
Riusciranno, gli amministratori canosini, a presentare un progetto decente, tenuto ben conto delle condizioni che la Regione pone, e accedere ad una torta di circa 83 milioni di euro di finanziamenti? E soprattutto, saranno così bravi da fare tutto in 180 giorni? Sei mesi scarsi sono pochini per un lavoro complesso come riorganizzare periferie degradate e presentare piani credibili ed efficaci, anche se la norma 2.4 del bando corre in aiuto: i “PIRP, in questa prima fase, devono essere compresi prioritariamente nei piani per l’edilizia economica e popolare”. Questo ultimo punto restringe il campo d’azione, riducendone il respiro, forse, ma indirizzando in maniera precisa gli interventi.

Come prevedibile il 14.11.2006 appare sul BURP la Delibera di Giunta regionale n. 1542 del 13.10.2006 con la quale viene prorogato al 3 aprile 2007 il termine ultimo di presentazione dei piani, accogliendo, tra l’altro, una richiesta dell’ANCI Puglia del 27.07.2006, nota n. 858/06, con cui si chiede che possano essere considerate, tra quelle che fanno punteggio, opere finanziate da fondi pubblici in generale. In teoria, basterebbe che un Comune partecipi ad una qualsiasi opera con un minimo di partecipazione per allungare il vino e far aumentare il punteggio. In più si aggiungono, nel PIRP, anche le ristrutturazioni della prima casa di soggetti che hanno i requisiti per accedere all’edilizia convenzionata o agevolata, e quelle di abitazioni del Centro Storico poi cedute in affitto per almeno 12 anni a soggetti che potrebbero accedere, a loro volta, ai finanziamenti di cui sopra. In pratica, tutto un fatto ipotetico dall’aria molto sospetta di norme studiate ad hoc per qualcuno o più di uno.
Il Comune di Canosa di P. approva il 14 dicembre 2006 la delibera consiliare n. 439 con la quale viene presentata la domanda, con allegata documentazione, di partecipazione ai finanziamenti regionali, mentre il 27 marzo 2007 la Regione proroga ulteriormente al 15 maggio 2007 i termini di presentazione delle domande (Delibera di Giunta regionale n. 376 in BURP il 5 aprile 2007).

Stranamente, nonostante il Comune di Canosa abbia già presentato una domanda nel dicembre 2006, approva una nuova delibera il 12 maggio 2007 (irreperibile sul sito ufficiale) con la quale si fa sapere di aver approvato il PIRP. Di quell’evento è rintracciabile solo un comunicato stampa del 22 maggio che per sommi capi è molto esplicativo, riepilogando tutti gli interventi proposti. E’ interessante il dettaglio di questo documento, in quanto contiene il cuore del progetto proposto dal Comune. Si legge, infatti, “Con l’approvazione del progetto da parte del Consiglio comunale, il 12 maggio scorso, sono stati pianificati interventi pubblici e privati: ai 3 milioni di Euro che dovrebbero pervenire dalla Regione (per i lavori di recupero di 105 alloggi comunali di Edilizia Residenziale Pubblica di Torre Caracciolo; lavori di costruzione di 8 alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata oltre le pertinenze, in via dei Platani) si aggiungerebbero 2milioni e 150 mila euro del Comune – quale quota di cofinanziamento per la realizzazione della viabilità, verde, fogna bianca e pubblica illuminazione - e 2milioni e 200mila euro di Fondi statali.” Se fosse valido questo annuncio (tengo a ribadire che è contenuto in un comunicato stampa esplicativo, per sommi capi, di una delibera consiliare) i fondi della Regione non dovrebbero assolutamente servire per migliorare la viabilità, ma semplicemente a ristrutturare case popolari ed a costruirne di nuove. Il Comune si impegnerebbe, invece, nel progetto con una quota minoritaria e solo per quanto attiene le infrastrutture, quindi eventuali strade sarebbero a suo carico.
Il PIRP, così come congegnato, prevede, oltre ai 5 milioni e 200 mila euro già annunciati, ulteriori lavori per 2.200.000 euro per la costruzione di una scuola media inferiore in Zona 167, rinvenibili da non ben precisati fondi statali; una spesa di 1.300.00 euro a carico IACP per la ristrutturazione di stabili in Via Cagliari e Via Platani (probabilmente sarà il famoso Accordo di Programma); 3.400.000 euro di fondi misti pubblici e privati per edilizia pubblica convenzionata (ovvero cooperative, magari fittizie) per un totale di 16 alloggi e lavori di urbanizzazione secondaria di un mercato coperto; infine 3.300.000 euro di spesa a carico dei privati per verde pubblico attrezzato e di una struttura scolastica socio/polifunzionale. Ebbene, strettamente collegati al PIRP ci sono i soli lavori di intervento di edilizia residenziale pubblica e quelli previsti dallo IACP, il resto è solo condimento, consentito dalla Delibera di Giunta regionale n. 1542/2006, al mero scopo di far numero e far salire il punteggio. E’ da premettere che il Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 44 del 14 gennaio 2011 prevede solo per quanto riguarda l’accordo di programma sottoscritto con lo IACP, un controllo sui lavori da parte di una commissione istituita appositamente, mentre per gli interventi a partecipazione privata, o a totale carico dei privati, non esiste alcun tipo di protocollo che li regoli e verifichi. Tutta l’operazione rischia di apparire un autentico bluff. L’unico dato di sostanza sembrano essere i soldi che arriveranno dalla Regione, in quanto, a distanza di quattro anni, non vi è traccia né della scuola media da realizzarsi con fondi statali, né della struttura scolastica polifunzionale a carico dei privati. Di certo sono sorte palazzine oltre le pertinenze di due vie, ma non è sicuro che si tratti di edilizia convenzionata, e, in quanto all’urbanizzazione secondaria del mercato coperto, non è chiaro di cosa si stia parlando, visto che in Zona 167 di mercati coperti non vi è neppure l’ombra, né è previsto ce ne saranno, affollata com’è di supermercati.
Non finisce qui, in calce al documento vengono riportate le dichiarazioni dell’ing. Maggio, redattore del progetto, che asserisce: “lavori previsti nel Programma Integrato di recupero delle periferie serviranno a completare la zona 167 con la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria ancora mancanti. Grande importanza riveste la realizzazione della “viabilità alternativa”. Infatti oltre ad alleggerire il traffico sulla congestionata via Balilla, consentirà alle autovetture provenienti da Canosa Alta (Andria, Minervino) di dirigersi verso il casello autostradale immettendosi su via Barletta percorrendo via Rizzi oppure via sergente maggiore Nicola Capurso, senza passare per via Balilla”.
Affermazioni aberranti per quello che è il senso del PIRP, il quale dovrebbe servire a rendere più vivibili le periferie, non a congestionarle con il traffico automobilistico a vantaggio del centro. Inoltre l'ing. Maggio non ricorda che l'alleggerimento del traffico in città per gli autoveicoli provenienti da Andria e Minervino, diretti al casello autostradale, è già risolto dalla nuova strada regionale che collega Spinazzola a Canosa, oltre a non precisare con quali fondi dovrebbe essere realizzata la nuova strada, visto che sono già stati tutti impegnati per altro e che la famigerata viabilità di cui si parla spesso, dovrebbe essere limitata al contesto urbano di interesse del PIRP e funzionale a quegli interventi.
Dal 11 giugno 2007 al 25 settembre 2008 si riunisce la Commissione di valutazione delle proposte che conclude definitivamente i lavori il 10 marzo 2009 e consente il 23 aprile 2009 di approvare definitivamente le graduatorie (Deliberazione di Giunta regionale n. 641 pubblicata sul BURP del 14 maggio 2009). Il progetto elaborato dal Comune di Canosa di P. viene approvato, e si classifica al trentesimo posto, tra quelli, cioè, non immediatamente finanziabili (per ora fino al ventisettesimo). La dotazione prevista è quella massima possibile per un Comune di poco più di 30.000 abitanti : 3 milioni di euro.
Il 4 marzo 2010 viene sottoscritto, come previsto, l’accordo di programma tra Comune di Canosa di P. e IACP e il 17 giugno 2010 viene approvata la delibera consiliare n. 33. Nell’oggetto è riportato Programma Integrato di recupero delle periferie. Delibera di C.C. n. 27 del 12.5.2007 – Accordo di programma del 4.3.2010. Esame osservazioni ed approvazione definitiva progetto di nuova viabilità.
Una delibera stranissima. Riguarda esclusivamente una parte teoricamente marginale del PIRP (la costruzione di una strada) che, dal punto di vista della logica degli interventi finanziabili con programmi di riqualificazione, non dovrebbe c’entrare nulla. Sorge anche un interrogativo sulla sua finalità, se la ratio sia solo un fatto tecnico per procedere con le autorizzazioni paesaggistiche (come regolarmente avvenuto) o se serva a conseguire e giustificare un finanziamento. Non è noto, ad esempio, l’ammontare della spesa totale dell’opera, e, nel comunicato stampa del 22 maggio 2007, si era esplicitato che la viabilità era finanziata interamente dal Comune. E’ strano, inoltre, che si continui ancora a deliberare su un argomento (il PIRP) che dal punto di vista delle autorizzazioni dovrebbe già essere chiuso da un bel po’, considerato che la commissione ha già esaurito il suo compito. Chissà cosa sarebbe accaduto, ad esempio, se fosse stato chiaro fin dall’inizio che i finanziamenti regionali sarebbero serviti solo a realizzare una nuova strada. L’impressione che se ne ricava è che, come sempre, Francè utilizzi progetti come vettori per conseguire altro, a seconda di come gli aggrada e magari non conformi alle finalità per i quali erano nati.
Non manca di suscitare perplessità, la delibera, in alcuni punti riportati in premessa, ad esempio quando scrivono che a conclusione dell’iter burocratico/amministrativo, con deliberazione n. 27 del 12.05.2007 il Consiglio comunale ha adottato, per le opere non conformi al PRG, la relativa variante urbanistica, anche se nel decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 44 del 19 gennaio 2011 è riportato che il PIRP presentato dal Comune di Canosa di Puglia non comporta variante urbanistica, giusta attestazione del Comune con nota n. 2017 del 25/01/2010 e nota del Servizio Urbanistico Regionale n. 0079 del 26/01/2010. Si tratta di note interne che non compaiono sui siti ufficiali, ma il senso è abbastanza chiaro: al Comune si è approvata a maggioranza una delibera che contiene informazioni che poi, solerti funzionari, smentiscono quando le passano in Regione.
Ma l’impianto della delibera è quantomeno problematico. Mentre in premessa si afferma che il progetto preliminare è stato già approvato, nelle conclusioni si dà atto che “a seguito di approvazione preliminare di ogni singola opera costituente il Piano, con il richiamato deliberato di Consiglio Comunale n. 27/2007 si è dato avvio al procedimento amministrativo atto alla realizzazione anche della nuova viabilità di PRG collegante la c.d. zona di Canosa Alta (confluenza delle vie Generale Francesco Rizzi/Sergente Maggiore Nicola Capurso) con la S.S. n. 93 (via Barletta) e che l’opera è stata dichiarata di pubblica utilità”. E’ sospetto quell’avverbio: “anche”. Ammesso che il progetto della nuova viabilità avesse già compreso nel 2007 la nuova strada, l’approvazione di tutto il piano avrebbe comportato in sé la sua esecutività, quindi non sarebbero state necessarie altre delibere consiliari per confermarlo. Invece si è passati per una nuova deliberazione per affermare che la sottoscrizione dell’Accordo di Programma ha valore di approvazione delle varianti urbanistiche (intendendo forse quelle per la costruzione della nuova strada, omettendo che l’accordo è stato stipulato con lo IACP che, come è noto, costruisce case e non strade), nonché l’autorizzazione degli espropri dei terreni (quindi una variazione di utilizzo di siti, prima agricoli, non consentita dal PIRP).
Viene spontaneo chiedersi, a questo punto, quanto costerà l’opera. La curiosità di sapere se lo stesso quesito se lo siano posto in Regione, scala vette vertiginose: i 3 milioni di euro aggiudicati debbono servire tutti per un’opera stradale prescindendo da quant’altro rientrava nel PIRP? Ovvero recupero di 102 alloggi e costruzione di altri 8? E’ chiaro che è inaccettabile che quella strada assorba tutti i fondi stanziati ed appare strano che l’assessore Angela Barbanente non se ne sia accorta.
La pratica prosegue comunque il suo iter, nonostante alcuni salti logici la rendano quantomeno sospetta. Il 7 luglio 2010, il Comune di Canosa chiede in Regione una deroga al Piano paesaggistico con nota n. 18246/2010 acquisita il 12 luglio con prot. n. 3121.
Il 19 gennaio 2011 viene approvato (Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 44 pubblicato in BURP il 27 gennaio 2011) l’accordo di programma tra Comune di Canosa di P. e IACP.
Il 29 marzo 2011, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 613, si autorizza la deroga alle N.T.A. del P.U.T.T./P. per la costruzione della nuova strada dalla Zona 167 (Canosa Alta nella documentazione) alla S.S. 93 (Via di Barletta). Con l’occasione si viene a conoscenza di un dato fino ad allora non noto: l’insistenza di vincoli paesaggistici, in particolare si “specifica che il progetto, per quanto attiene alla sua localizzazione, interferisce con l’area di pertinenza di una ripa di erosione fluviale (ATD versanti e crinali) e con l’area annessa e di pertinenza del tratturello Via Traiana (ATD tratturi).” Pertanto “l’intervento in progetto, interferendo con l’area di pertinenza dei versanti non risulta compatibile con le prescrizioni di base di cui all’art. 74.3 delle NTA della variante di adeguamento del PRG al PUTT/P.” Ovvero, il progetto di nuova viabilità, così come concepito da Francè e compagni, va rivisto. Innanzitutto non più una strada a quattro corsie (due per senso di marcia) con spartitraffico centrale, ma due sole, una di andata e l’altra di ritorno. In Regione chiedono anche “la modifica dell’andamento della strada al fine di assecondare le curve di livello e l’andamento del versante”, chissà come l’avevano progettata; “la mitigazione dell’impatto visivo realizzata mediante la messa a dimora di essenze autoctone che accompagnano, mascherandolo, il flusso veicolare”. In altre parole qualche albero qua e là per nascondere le automobili in movimento ed una pista ciclabile da spostarsi sul lato destro a scendere, in maniera da permettere ai ciclisti di godere del panorama dal versante della zona agricola.
Non mancano i particolari poco chiari, in questa delibera, ad iniziare, ad esempio, dalla documentazione trasmessa in Regione, difforme rispetto a quella approvata nella delibera consiliare n. 33 del 17 giugno 2010. Mancano all’appello le tavole 5, 6a, 6b e 7, gli allegati da A ad E, tra i quali è importante il calcolo sommario della spesa ed il quadro tecnico economico (all. B). Come mai l’assessore Barbanente non l’ha chiesto? Come mai non è ancora noto il costo di quest’opera? Forse, se la prof.ssa Barbanente fosse venuta in possesso di questo documento, avrebbe avuto sicuramente qualcosa da eccepire in merito alla spesa che l’Amministrazione canosina si accinge a sostenere. Perché se, per ipotesi, quel quantum dovesse aggirarsi sui 3 milioni di euro, significherebbe che il totale del finanziamento regionale per il PIRP sta servendo solo per costruire una strada. Una posizione davvero imbarazzante per chi si trova in un ruolo di controllo, specie quando certune autorizzazioni vengono concesse ex-post rispetto alla fase di valutazione del piano. Uno stato di fatto che potrebbe perfino far pensare ad una sorta di intelligenza tra Francè e l’assessore regionale.
Non finisce qui, sempre rifacendoci alla documentazione presentata in Regione, compare una “Relazione paesaggistica completa dei relativi allegati”, documento non affatto presente tra quelli approvati nella delibera 33. Inoltre, sarebbe molto interessante sapere chi ha steso la relazione, se funzionari dell’Ufficio Tecnico o, addirittura, i fantomatici membri della Commissione paesaggistica, di cui da mesi è impossibile conoscere i nomi. La questione non è di lana caprina, perché nel primo caso, trattandosi di atti prodotti da uffici comunali e non da un’autorità monocratica come la commissione, sarebbe necessario l’avallo politico, fatto evidentemente non avvenuto.
Nelle considerazioni è rilevabile anche un’affermazione che non può fare a meno di suscitare più di una perplessità. E’ riportato: “come descritto nella documentazione in atti, ed in particolare nella relazione paesaggistica il progetto ricade interamente nell’area perimetrata dal PIRP.” Nel comunicato stampa del 22 maggio 2007, invece, è riportato che l’area di intervento è la Zona 167, aggiungendo che “l’attenzione dell’Amministrazione si è rivolta alla zona di Canosa Alta anche perché è la più giovane e la più popolosa.” La strada che si vorrebbe realizzare parte dalla Zona 167 e termina sulla S.S. 93, ovvero fuori dal paese e verso il casello autostradale. Non sappiamo cosa hanno scritto sulle tavole, ma è chiaro che non può rientrare, in un programma di riqualificazione delle periferie, una parte di territorio in aperta campagna, per di più assoggettato a vincoli storici e paesaggistici.

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Pubblicato il 27.05.11 h 12:10
Modificato il 16.12.11 h 09:44

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