Fantapolitica - I guai giudiziari del Comandante Schioppa

Continuano i guai giudiziari del Comandante Schioppa. Il 15.04.09 “Il Resto del Carlino” ha pubblicato la notizia della prima udienza del processo Schioppa bis, per il quale fu disposto il rinvio a giudizio in febbraio dal GUP di Ravenna.
Da quello che ci viene riferito dalla stampa, l’accusa di corruzione è stata stralciata, almeno per il momento, e se ne riprenderà il dibattimento in una nuova udienza fissata per giugno. Al momento lo Schioppa dovrà rispondere solo delle accuse di truffa e di false certificazioni mediche: una parte del processo i cui fatti appaiono poco ricostruibili, almeno stando alle nostri fonti. D’altronde quando si parla di Schioppa c’è da attendersi sempre qualche novità.
Il motivo dello stralcio starebbe nella presentazione, da parte dei PM, di due nuove determinazioni dirigenziali a firma del Comandante, che si aggiungono alle precedenti quattro già agli atti, con le quali si richiedeva all’Ufficio veicoli del Comune di Ravenna, l’acquisto di due altre vetture Suzuki (una Gran Vitara ed una Liana 1600). Circostanza che imponeva, per motivi di prossimità, di rivolgersi necessariamente ad un concessionario ben preciso: quello dei fratelli Dradi.
Con loro Schioppa e consorte intrattenevano normalmente rapporti d’affari, acquistando regolarmente macchine a prezzi scontatissimi e cedendo in permuta precedenti modelli della stessa marca, comprati nell’anno sempre dai Dradi e per le quali il concessionario riconosceva addirittura un valore superiore a quello del primo acquisto.
Il rinvio a giugno è avvenuto su richiesta degli avvocati della difesa e accordato dai giudici. Ovviamente dei fatti riguardanti Schioppa non troverete alcuna notizia sui siti locali di Canosa, di loro solo il presente si è preso l’impegno di tenere aggiornati i suoi visitatori su come evolvono situazioni per le quali diventa scomodo perfino informare puntualmente.

Colgo quest’occasione per esprimere un parere sull’ultimo post del dott. Chiancone sul sito Canosaweb.it. Lo faccio in quanto mi pare che i fatti legati all’attuale comandante dei Vigili urbani di Canosa e quanto di cui si occupa il Chiancone siano in casuale relazione.
Questa volta ha abbandonato il consueto stile paludato e poco assertivo per prendersela con l’attuale segretario del PD del circolo canosino in merito al bilancio previsionale 2009 del Comune di Canosa, in cui schiettamente si annunciava un congruo aumento delle multe che i cittadini pagheranno alla locale Polizia municipale. Il Chiancone si mostra contento e soddisfatto di questo, in quanto ritiene che tale crescita significherà maggiore ordine. Essendo padovano di residenza mi sembra chiaramente comprensibile, le eventuali contravvenzioni non saranno a lui elevate. Io personalmente in questa crescita delle entrati comunali da violazioni ci vedo solo una tassa impropria che poco ha a che vedere con l’ordine pubblico, atteso che non sono sicuramente i divieti di sosta, o il traffico più o meno veloce sulla S.P. 231, a creare nocumento alla sicurezza ed alla salute dei cittadini residenti in città. Altri problemi e ben più gravi vi sono per i quali normalmente non si vede un granché di impegno da parte degli organi preposti.
Curiosi sono invece i numeri che il Chiancone fornisce sul maggior aggravio per i cittadini. Se ho ben capito, contesta i numeri forniti dal PD secondo i quali individualmente i canosini pagheranno 400 euro all’anno, e riduce tale somma a circa un decimo. Non so che logica venga seguita, ma mi sembra che almeno in quella del dott. Chiancone prevalga la media dei polli, ovvero quella per cui la condizione termica ottimale la si raggiunge stando con la testa nel forno ed il culo nel frigorifero.
Sappiamo bene, e suppongo lo sappia anche Chiancone, che per le tasse improprie quel metodo di calcolo è sbagliato, in quanto non tutti saranno multati e chi avrà la sventura di esserlo dovrà pagare somme che variano da un minimo di una cinquantina di euro, per un divieto di sosta (la sanzione contestata più comunemente in città), fino a multe molto più consistenti per un eccesso di velocità. E rimane comunque poco corretto, contabilmente, portare in bilancio (seppur di previsione) cifre derivate da attività così aleatorie, a meno che non si ritenga la repressione una sorta di investimento.

Pubblicato il 20.04.09 h 22:25
Modificato il 25.11.09 h 14:58

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